Vaccino AstraZeneca, cosa succede a chi rinuncia: le ultime
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Vaccino AstraZeneca, chi rinuncia sarà messo in coda

Vaccino Covid

Cosa succede a chi rinuncia al vaccino AstraZeneca? Il piano prevede una attesa di tre mesi prima di una nuova chiamata.

ROMA – Vaccino AstraZeneca, cosa succede a chi rinuncia? In molti nelle ultime ore si stanno ponendo questa domanda. Il giudizio dell’Ema dovrebbe essere positivo e l’Italia già nelle prossime ore dovrebbe ripartire con la somministrazioni delle dosi.

Nonostante questo, diversi cittadini hanno espresso i propri dubbi sul farmaco anglo-svedese e stanno pensando di non rispondere alla chiamata. Decisioni che rischiano di complicare la campagna e, per questo, il Governo pensa di attivare un meccanismo introdotto già in passato, ma fino ad ora poco utilizzato.

Vaccino AstraZeneca, cosa succede se rinuncio?

Se un cittadino rinuncia al vaccino AstraZeneca scatta il meccanismo dell’attesa di almeno tre mesi. In poche parole le persone saranno messe in fondo alla lista di attesa. Questo ovviamente se si rifiuta la vaccinazione per motivi non gravi ma solo per paura del farmaco AstraZeneca.

Non ci sarà, quindi, nessuna chiamata immediata o recupero. Bisognerà aspettare almeno 90 giorni per poter sottoporsi alla somministrazione delle dosi. Le tempistiche, però, non sono certe e molto dipenderà dalla disponibilità dei vaccini in Italia. Difficile anticipare i tempi, realistico uno slittamento di qualche mese.

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L’ipotesi overbooking

L’altra ipotesi al vaglio del Governo, come riportato dal Corriere della Sera, è quella dell’overbooking. Un meccanismo molto simile utilizzato dalle compagnie aeree: chiamare più persone rispetto ai vaccini disponibili per non buttare nessuna dose in caso di rinuncia da parte di un cittadino.

Un piano che potrebbe essere utile specialmente nella prima parte della campagna con AstraZeneca. I dubbi dopo la sospensione sono molti ed è alto il rischio di un passo indietro della popolazione anche in caso di giudizio favorevole da parte delle autorità sanitarie europee.

Il governo italiano (ma il problema è di portata europea) dovrà fare i conti con la paura e la diffidenza della popolazione. Si dovrà ricostruire quel rapporto di fiducia che faticosamente era stata instaurato nelle prime fasi della campagna di vaccinazione.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 13:01

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